Cosa si intende per la Mano del Morto? Come ha ricevuto un nome così particolare. La mano è composta da due Assi e due Otto, AA88, una bella doppia coppia. Ma c’è davvero molto di più al riguardo. 

Dietro c’è una storia molto profonda, che risale alle radici del gioco nel Vecchio West. Il poker ha una storia molto lunga e la storia della Mano del Morto rimane un qualcosa di unico, che va decisamente al di là delle carte sul tavolo.

Quei due Assi e Otto derivano da una partita che ha coinvolto il famoso sceriffo “Wild Bill” Hickok, che è stato ucciso a colpi di pistola al tavolo da poker più di un secolo fa mentre aveva in mano quelle carte.

E da allora, la mano è stata chiamata “La Mano del Morto”. E lo sceriffo rimane una leggenda del Vecchio West americano e della tradizione del gioco d’azzardo.

La sua morte rimane una storia di poker che viene raccontata dai giocatori ai tavoli di tutto il mondo.

La storia dietro la Mano del Morto

La Mano del Morto nasce, evidentemente, ai tempi dei saloon del Vecchio West.
Nato in Illinois nel 1837, Hickok era uno sceriffo, un giocatore d’azzardo, un pistolero, un eroe locale e un attore. Ha passato gran parte della sua vita a sparare ai criminali e a catturare i fuorilegge. Ma ha anche trascorso parecchio del suo tempo aumentando le sue modeste entrate vincendo a poker.

A un certo punto della sua vita, Hickok si è trasferito a Deadwood, che si trovava nell’allora territorio del Dakota, nelle Black Hills. La regione non era ancora uno stato e lo sceriffo soffriva per un fastidioso glaucoma e di altri problemi fisici. Il suo obiettivo era trasferirsi nella città di minatori e giocare a poker per guadagnarsi da vivere.

Il 2 agosto 1876 Hickok stava giocando una partita di Five Card Stud al Nuttal and Mann’s Saloon. Le sale per giocare a carte erano quelle che ci si può aspettare nel Vecchio West. Probabilmente c’era parecchio fumo di sigaro nell’aria e anche tanto, tanto whisky da bere.

La Mano del Morto

Mentre le carte giravano sul tavolo e le fiches poker venivano lanciate nel piatto, un giocatore d’azzardo di nome Jack McCall è entrato nel saloon. McCall si è fatto largo fino al bancone e si è messo dietro Bill, dove non poteva essere visto. Ha alzato la pistola e ha preso la mira, senza guardare il gioco. Ha sparato proprio dietro la testa di Bill.

Lo sceriffo è morto sul colpo ad appena 39 anni. E in mano pare avesse due Assi neri e due 8 neri, una mano ottima in questa vecchia forma di poker. Di solito Hickok sedeva spalle al muro per tenere d’occhio le altre persone nella sala, ma quel giorno era rimasto solamente un posto che dava di spalle alla sala.

Il fatto che Hickok avesse o meno davvero quella mano è stato dibattuto per anni, ma la storia nel frattempo è diventata leggenda, così come il nome della mano.
Wild Bill Hickock è stato ucciso con in mano, appunto, la Mano del Morto

Nessuno è sicuro del perchè McCall ha compiuto questo gesto, ma ci sono molte teorie al riguardo, che partono da un’offesa personale, quando Hickok qualche giorno prima aveva detto a McCall di smetterla di giocare fino a che non poteva ripagare i suoi debiti di gioco. Altre teorie, invece, sostengono anche che Hickok avesse sparato al fratello di McCall, uccidendolo.

La mano è diventata sinonimo di poker e una storia di poker del Vecchio West da tramandare ai giorni nostri. Una giuria di minatori ha assolto McCall, ma più tardi il governo federale lo ha processato di nuovo, giudicandolo colpevole di omicidio. Lo hanno impiccato il 1 marzo 1877.

La Mano del Morto e Wild Bill nella cultura pop 

Wild Bill Hickok era molto di più di un pistolero. Era un giocatore d’azzardo e di poker. Questa storia, assieme al suo ruolo di sceriffo, ha attratto molto interesse nel corso degli anni. Precedentemente, Hickok era stato un cacciatore, una spia, un soldato, un militare e un abile cecchino. 

Il Generale George Custer ha detto una volta di Hickok: 
“Che fosse a piedi o a cavallo, era uno dei più perfetti tipi di mascolinità fisica che io abbia mai visto. La sua abilità nell’uso del fucile e della pistola era incredibile”. 

Un modello per gli uomini, Hickok è ricordato come un uomo alto e bello, ammirato da parecchie donne. Del resto, il personaggio di Wild Bill, reale o fittizio, è stato una parte importante della cultura pop americana per decenni, così come la Mano del Morto.

Attraverso la fine del Diciannovesimo Secolo e l'inizio del Ventesimo, racconti e riviste pulp offrivano storie reali di eroi e fuorilegge del West come Hickok, Billy the Kid, Wyatt Earp e Jesse James. Wild Bill emerge come un ex maresciallo e sceriffo che era anche in grado di dominare al tavolo da poker. 

In un'epoca nella quale non esistevano di certo i vlogger di poker, la Avon Periodicals ha pubblicato fumetti su Hickok negli anni Cinquanta, che raccontavano le sue storie attraverso il west. Per esempio il numero 12 mostrava sulla copertina lo sceriffo che combatteva contro una banda di fuorilegge. Il fumetto presenta la battaglia dicendo ai lettori "non perdetevi questa storia fiammeggiante di piombo caldo". 

Separare la realtà dai racconti non è facile. Tante altre storie hanno seguito la morte di Hickok nel 1876 – incluse quelle sulla radio, in televisione e sul grande schermo.

Guy Madison ha interpretato Bill nella serie TV “The Adventures of Wild Bill Hickok” per sette anni negli anni Cinquanta ed è anche stato protagonista di una serie in radio tra 1951 e 54. Josh Brolin ha interpretato l'eroe nella serie TV “The Young Riders” tra 1989 e 1992.
Josh Brolin nella serie TV “The Young Riders”
Nei film, Hickok è stato interpretato da Gary Cooper, Roy Rogers, Robert Culp, Charles Bronson, Jeff Bridges, Sam Elliot e tanti altri.

Moe Howard ha addirittura interpretato una versione dell'eroe chiamata  “Wild Bill Hiccup” in un episodio del 1937 de I Tre Marmittoni.

‘Deadwood’ e la Mano del Morto

Uno dei ritratti più recenti di Wild Bill e della sua morte mentre aveva quelle famosa mano è stato reso popolare nella serie di HBO Deadwood. La serie, che ha vinto molti premi, è andata in onda per tre stagioni tra il 2004 e il 2006. Racconta la storia dell'insediamento e di come si è trasformato da miniera in piccola città; alla fine è diventato parte del territorio degli Stati Uniti e successivamente parte del South Dakota.

Ambientata negli anni Settanta dell'Ottocento, lo show ha dato agli spettatori un'occhiata alla vita reale nel Vecchio West. Racconta la vita di questa cittadina unica, che si trova nelle Black Hills del South Dakota. Deadwood ha catturato un luogo in cui la febbre dell'oro ha fatto nascere affari, spietatezza, molta ubriachezza e persino assassinii.

Molti minatori con i loro soldi appena guadagnati in tasca cercavano posti dove giocare d'azzardo e a carte. I saloon in città offrivano queste opportunità, un qualcosa di perfetto per un giocatore abile come Wild Bill Hickok.

Quello che rende unica la serie è come ha mescolato personaggi della vita reale come Hickok (interpretato da Keith Carradine) e Calamity Jane all'interno della storia. Il copione include il gioco d'azzardo e il poker come un elemento di sfondo abituale. La prima stagione ha incluso una storia romanzata di Hickok, seguendo il suo trasferimento in città come famoso pistolero e sceriffo, ma anche la sua vita come giocatore di poker.

L'omicidio di Will Bill al tavolo da poker da parte di McCall è un punto chiave della trama della prima stagione. Ha offerto un po' di storia del poker nel Vecchio West a un pubblico moderno. Nella serie dei film sul poker, nel maggio 2019 HBO ha fatto uscire un film di Deadwood per chiudere alcune parti della trama della serie.

L’assassinio della Mano del Morto in Deadwood

La storia della Mano del Morto ha anche fatto parte di parecchi riferimenti della cultura pop statunitense, tra cui i cartoni animati di Batman, i video giochi, i giochi da tavolo, i romanzi e molto altro.

George R.R. Martin, autore di Games of Thrones, ha persino intitolato uno dei suoi libri fantasy La Mano del Morto. L'artista e DJ Kshmr ha prodotto una canzone dallo stesso titolo nel 2015. E c'è addirittura un club di motociclisti negli USA che si chiama La Mano del Morto. 

Negli States si può avere una bottiglia di whisky Mano del Morto per circa 30 dollari. Questo liquore ha vinto diversi premi. La Mano del Morto ha anche dato il nome a birre belghe e americane, entrambe Imperial Stout per essere precisi. E il nome è anche stato usato per il rum.

La maggior parte dell'iconografia della Mano del Morto richiama alle mortali origini della mano: carte da gioco, pistole, teschi e un colore rosso sangue.
Si può quindi dire con certezza che la leggenda della Mano del Morto è ricordata e apprezzata da molte persone anche al di fuori del mondo del poker.

Come giocare la Mano del Morto

In una partita di Texas Hold’em, Asso-8 può essere solo una mano marginale. Come giocarla dipende dalle peculiarità del giocatore. Un giocatore in posizione avanzata può fare call o addirittura un raise se non c'è nessuno che ha fatto raise prima di lui. Altri giocatori potrebbero scartarla, soprattutto se i giocatori successivi hanno un numero di fiches molto alto.

Andiamo più a fondo. Se prima c'è un raise, la maggior parte dei giocatori folderà probabilmente A-8, ma dipende, anche questa volta, dalla lettura dei giocatori in questione. Giocare questa mano dopo il flop può anche essere complicato.

Se le carte a tavola non danno aiuto, con un flop come K-10-2, a un giocatore non rimarrà altro che bluffare o fare check. E alla fine potrebbe essere sensato lasciare andare la puntata dell'avversario con carte a tavola del genere. 

Ma anche se nel flop c'è un Asso, il giocatore è comunque un po' in un limbo. Non ci vuole molto affinché un altro abbia un kicker migliore, visto quanto è debole l'8. Un reraise farà in modo che il giocatore sia in dubbio se chiamare o no.

Invece, alla fine di un torneo di poker, con poche persone al tavolo, A-8 può avere più valore. Un giocatore con uno stack basso può decidere addirittura che valga la pena di fare all-in. E un giocatore con un buono stack a un tavolo con poche persone può ragionare se aumentare l'azione facendo raise. Potrebbero sperare di prendersi le blind e le ante con una mano del genere. 

Così, avere a tavola sia un Asso che un 8, il che forma per il giocatore, appunto, la Mano del Morto, spesso può portare a un buon piatto.

Acchiappare i bluff con la Mano del Morto

Questa mano può anche essere usata per smascherare i bluff di qualche giocatore durante una divertente partita casalinga o anche a un tavolo a Las Vegas. I giocatori che provano a bluffare con una coppia di medio valore con a tavola la combinazione Asso-8 potrebbero trovarsi nei guai. 

Un giocatore che ha la Mano del Morto potrebbe portare via un bel piatto a un giocatore che ha qualcosa come 10-10, 9-9, 7-7 o 6-6.

Se avete A-A-8-8 e sospettate che l'avversario abbia una mano simile, o addirittura un progetto di mano, la vostra Mano del Morto se la cava bene e ha la possibilità di vincere un buon numero di fiches.

Le basi del Five Card Stud

Nel Five Card Stud, il gioco a cui stava giocando Hickok nel 1876, una coppia di Assi e una di 8 era un'ottima mano. Giocato come il Seven Card Stud, ma solo con cinque carte, il gioco offriva una buona vincita per mani del genere.

Avere due buone coppie poker con sole cinque carte era una bella botta di fortuna. Hickok probabilmente stava adocchiando un bel piatto, soprattutto se le carte erano divise con un Asso e un 8 in mano.

Con gli avversari che non vedono una coppia tra le sue carte scoperte, Hickok aveva una possibilità molto alta di tenere altri giocatori nella mano. 

La mano del Morto: punti chiave

La Mano del Morto è una delle mani più iconica del poker. Rimanda alle radici del gioco nel West americano e a un vero leggendario sceriffo.

Hickok, molto probabilmente, ha passato più tempo al tavolo da poker che nell'ufficio dello sceriffo.

  • Sappiamo che la Mano del Morto è composta da due Assi e due 8, una doppia coppia. Il famoso sceriffo e giocatore di poker Wild Bill Hickok è stato ucciso a colpi di arma da fuoco durante una partita di poker con in mano quelle carte.
  • L'omicidio è avvenuto nel 1876 nella città di Deadwood, nella zona che poi sarebbe diventata South Dakota. Quando è stato colpito e ucciso, aveva, appunto, in mano due Assi e due 8.
  • Hickok era uno dei più iconici eroi americani del Vecchio West, un ex soldato, esploratore, sceriffo. Ha anche lavorato come intrattenitore e come attore, è un po' il James Bond del Vecchio West. Aveva un'ottima mira e si ritiene che abbia colpito e ucciso diversi fuorilegge durante la sua era.

Hickok è stato introdotto in maniera postuma nella Hall of Fame poker nel 1979, l'anno in cui è stata creata, e rimane un'icona della storia americana.

Tornando ai punti poker, Asso-8 può essere una mano tentatrice, ma fate attenzione. E la speranza è che il vostro destino sia molto, molto diverso di quello di Wild Bill.

La mano del morto: domande frequenti

D: Cos'è la Mano del Morto?
R: Doppia coppia di Assi e 8. Si tratta della mano che “Wild Bill” Hickok aveva in una partita di 5-card stud nel 1876, quando gli hanno sparato dietro la testa. Bill è morto all'istante al tavolo da gioco. Una mano del genere in un gioco con questo particolare formato di gioco è molto forte. Quindi probabilmente Hickok avrebbe vinto un bel piatto, se non gli avessero sparato.

D: Perchè Jack McCall ha sparato a “Wild Bill” Hickok? 
R: Nessuno è sicuro del motivo esatto, ma le teorie abbondano. Una è che Bill ha detto a Jack di smettere di giocare a poker fino a che non poteva ripagare i suoi debiti di gioco (e magari Jack pensava che uccidere Wild Bill avrebbe contribuito a risolvere questo problema). Un'altra teoria sostiene che Hickok in precedenza aveva ucciso il fratello di Jack McCall, rendendo l'omicidio una semplice vendetta.

D: Perchè Hickok non ha potuto vedere che Jack McCall gli stava per sparare?
R: Hickok di solito nelle partite di poker era seduto con le spalle al muro. Questa situazione gli permetteva di vedere in ogni momento gli altri giocatori al tavolo e anche le persone all'interno del saloon. La sera in cui gli hanno sparato, l'unico posto disponibile nella sala da poker era uno con le spalle alla sala. 

Questo, assieme al fumo dei sigari, ha permesso a Jack McCall entrare furtivamente nel saloon. Nell'ombra è stato in grado di sparare a Wild Bill da lontano, senza che nessuno potesse notare la sua presenza e/o capire le sue intenzioni. 

D: Perchè la Mano del Morto è così famosa? 
R: Visto che il poker tradizionale deriva dai tempi del Vecchio West, questa storia sottolinea le sue radici. Racconta la storia dei piccoli tavoli nei saloon, con un ambiente che regala le classiche sensazioni del west. Ma qualcuno che muore al tavolo da gioco non è esattamente qualcosa che accadeva spesso.

Quello che rende ancora più incredibile questa storia è la forza della mano di Hickok quando gli hanno sparato. Se questa situazione non si fosse verificata, probabilmente avrebbe vinto un bel piatto. La figura gradevole di Hickok ha anche aiutato questa storia a diventare famosa. Le storie che lo riguardano (e non solo quella della sua morte) sono state raccontate da una generazione all'altra.

D: Come ha fatto questa storia a sopravvivere nel tempo?
R: Quella che è stata tramandata negli anni non è la storia di Hickok che viene ucciso al tavolo da poker, ma anche la sua figura, che lo ha aiutato a diventare un'icona americana dopo la sua morte. Tanto per cominciare era un ottimo pistolero, sceriffo, ma anche un giocatore d'azzardo e di poker.

Viene anche ricordato come un uomo alto e bello, ammirato da molte donne. Quando era giovane è stato anche un cacciatore, una spia, un soldato e militare ed un cecchino.

Tutto questo ha dato alla Avon Periodicals motivi per pubblicare fumetti su Hickok negli anni Cinquanta. Altre compagnie hanno creato uno show radiofonico che è durato 3 anni e una serie televisiva (“The Adventures of Wild Bill Hickok”) che ne è durati ben sette.

Più di recente il personaggio di Hickok è stato adattato per il cinema, con la serie televisiva “The Young Raiders” (1989-1992), e con la serie e il film della HBO intitolati “Deadwood” (2004-2006).

Sean Chaffin è uno scrittore freelance di Crandall, Texas. I suoi articoli vengono pubblicati su numerosi siti e riviste. Seguilo su Twitter @PokerTraditions. Sean è anche il moderatore del podcast True Gambling Stories, disponibile su iTunes, Google Play, TuneIn Radio, Spotify, Stitcher, PokerNews.com, HoldemRadio.com e altre piattaforme.