C’è un possibile miglioramento nel poker che coinvolge potenzialmente molti giocatori. Si tratta del momento in cui ci si accorge che pensare alle proprie decisioni con un approccio diverso, che in questo contenuto originale definiremo "di formazione", può avere un impatto significativo sulle vincite.
Ma cos’è esattamente la formazione nel poker e perché è così importante per vincere il più possibile?
Dopo questa breve guida sull’analisi della formazione, siamo sicuro che avrete uno strumento in più nel vostro arsenale per i giochi di poker.
Cos’è la formazione nel poker?
“Formazione” è un termine abbastanza recente nel gergo pokeristico, molto legato al concetto di posizione.
Ma mentre la posizione poker, spesso, è considerata come un dato di fatto, ovvero un qualcosa che abbiamo oppure no, la formazione si riferisce ai posti specifici che hanno un giocatore e il suo avversario durante una mano di poker.
Così, ad esempio, “Formazione BTN vs CO” si riferisce a uno scenario in cui noi siamo al bottone e l’avversario al cutoff.
La formazione può essere anche associata ad espressioni del genere “formazione in posizione finale” o “formazione in posizione iniziale”.
- formazione in posizione finale – Sia il giocatore che il suo avversario sono al cutoff o più avanti,
- formazione in posizione iniziale – O il giocatore o il suo avversario sono all’hijack o più indietro,
Pensare in termini di formazione può offrire molti vantaggi rispetto al limitarsi a considerare solamente se siamo in posizione o no, un ragionamento troppo generale.
La generalizzazione esagerata della strategia
Il giocatore di poker medio tende a pensare a diversi scenari senza considerare quello della formazione.
Per esempio, i giocatori potrebbero chiedersi “quanto spesso devo fare una cbet in un piatto 3bet di Texas Holdem?”.
E anche se questa è una domanda ragionevole, il modo ideale di affrontarla è sezionarla ulteriormente, perché le strategie di cbet sono diverse a seconda, appunto, del fatto che siamo in posizione oppure no.
I giocatori più esperti hanno almeno due diverse strategie in mente che li aiutano ad affrontare questa situazione.
Ma questo modo di pensare spesso è la fine del ragionamento, la questione non si analizza oltre.
Un approccio basato sulla posizione è ancora troppo generale, come dimostrano gli esempi che seguono.
Impatto della formazione – Frequenza di cbet in un piatto 3bet
Formazione | Frequenza di cbet in un piatto 3bet |
BB vs SB | 62% |
BTN vs CO | 82% |
Hijack vs Lojack | 84% |
BB vs BTN | 63% |
SB vs BTN | 71% |
SB vs Lojack | 78% |
Consideriamo le frequenze di cbet corrette secondo la GTO poker, dividendole per una serie di formazioni.
Notate la differenza che c’è tra la formazione hijack vs lojack e quella BB vs SB.
In entrambi casi siamo in posizione, il che significa che il giocatore medio potrebbe usare la stessa strategia in entrambi gli scenari.
Ma secondo la teoria dovremmo fare cbet in maniera molto più aggressiva in situazione di hijack vs lojack (84%) piuttosto che in formazione BB vs SB (63%).
Otterremmo il meglio possibile usando la stessa strategia in entrambi i casi? Sembra improbabile.
Impatto della formazione – Frequenza di overbetting
Consideriamo un secondo esempio che riguarda l’impatto della formazione sulla strategia
Formazione | Frequenza di overbetting su AJ4r |
BTN vs BB | 30% |
CO vs BB | 19% |
HJ vs BB | 2% |
LJ vs BB | 0,5% |
BTN vs SB | 9% |
LJ vs SB | 1% |
La tabella mostra quanto spesso dovremmo fare overbetting al flop per agire in modo aggressivo in un piatto con un solo raise e uno contro uno.
Molti giocatori potrebbero seguire la stessa strategia per l’overbetting indipendentemente dalla formazione. In realtà, molti giocatori non fanno overbetting al flop, punto e basta.
La formazione ha un impatto enorme sul fatto che sia corretto o no fare overbetting e su quanto spesso bisognerebbe farlo.
Seguire la stessa strategia indipendentemente dalla formazione probabilmente non darà i migliori risultati possibili.
Impatto della formazione – Andare a caccia di bluff
L’analisi dei dati dimostra che la maggior parte degli avversari è più incline a bluffare al river quando è fuori posizione. E questa informazione utilissima ci aiuta ad andare a caccia di bluff con un range più ampio quando siamo in posizione.
L’analisi della formazione ci permette di fare un altro passo avanti e di continuare a migliorare la precisione delle nostre strategie per andare a caccia di bluff.
L’analisi dei dati rivela che è più probabile che l’avversario bluffi al river da una formazione in posizione finale, piuttosto che da una in posizione iniziale.
Il motivo è semplice, i giocatori hanno più aria nei loro range in battaglie dalle posizioni finali. E questa quantità di aria per molti giocatori si traduce in frequenze di bluff maggiori al river.
Al contrario, i giocatori hanno range più forti e buoni per quando si mostrano le carte quando entrano nel piatto da una posizione iniziale.
Anche se dovessero sempre bluffare al river, semplicemente non hanno tanta aria quanta ne avrebbero in una formazione in posizione finale.
Utilizzare un approccio posizionale e formazionale all’andare a caccia di bluff ci permette di farlo in maniera più precisa.
Impatto della formazione – Bluffare
Di nuovo, i dati dimostrano che è più probabile che i nostri bluff abbiano successo quando il nostro avversario è fuori posizione.
L’analisi delle formazione migliora ulteriormente la precisione, facendo capire che la maggior parte degli avversari folda più frequentemente contro puntate in una battaglia nelle posizioni finali.
- Come abbiamo detto prima, in formazioni in posizione finale i giocatori hanno più aria nel loro range e questo si traduce in frequenze di fold maggiori.
- Al contrario, è meno probabile che i giocatori che sono nelle posizioni iniziali e hanno un range per arrivare a mostrare le carte foldino quando vengono aggrediti.
Vale la pena ricordare che la frequenza di fold non sarà per forza molto diversa (spesso è di meno del 10% a livello assoluto, a seconda della formazione).
Ma questo può fare una differenza importante, se lo si combina con altre variabili come la texture che c’è a tavola e la tipologia di avversario.
Aggiornare la strategia con l’analisi della formazione
Abbiamo visto che valutare le formazioni precise può avere un effetto importante sulle strategie di poker migliori, eppure molti giocatori ignorano totalmente la formazione quando giocano a poker.
Un buon punto di partenza è scavare un po’ più a fondo quando si creano le strategie. Invece di accontentarsi di generalizzare, perché non adattare le strategie a seconda della formazione?
L’adattamento non deve essere una modifica enorme. Non servono strategie precise per ogni formazione, perché non sarebbe realistico. E poi, molti degli stessi principi si applicano indipendentemente dalla formazione.
Ma sapere almeno come modificare le strategie a seconda della formazione può aiutare parecchio a renderci giocatori di poker migliori, con una varianza minore e con probabilità poker e una percentuale di vincite significativamente migliore.