In un articolo recente, ho scritto su come coltivare una mente resiliente usando le tecniche per la mindfulness, possa aiutare gli amanti del poker a giocare meglio.
In questo contenuto, invece, voglio insegnarvi come si fa a essere “in the zone” e mostrarvi, quindi, come un allenamento alla mindfulness possa aiutarvi.
Cosa significa essere “in the zone” nel poker?
Secondo noi il poker è uno sport e gli atleti di tutte le discipline, generalmente, spiegano di essere “in the zone” quando tutto va nella maniera giusta e si fanno performance eccezionali senza apparentemente faticare.
Parecchi anni fa ho intervistato alcuni giocatori di poker che hanno vinto milioni anche grazie ai progressi a livello mentale. E anche loro, parlando dei momenti in cui hanno giocato al loro meglio, hanno spiegato che si erano trovati “in the zone”.
Ma cos’è esattamente la “zone”?
Nella psicologia, ci riferiamo a questo stato come al flusso.
Parlando a livello generale, quando siete “in the zone” (o in trance agonistica, come si dice spesso nella psicologia dello sport) vi sentite calmi e concentrati. La vostra attenzione sarà concentrata perfettamente sul compito che dovete portare a termine.
Il famoso psicologo Csikszentmihalyi, il più importante ricercatore in questa area, ha inoltre definito la trance agonistica come uno stato mentale in cui una persona è così concentrata su una attività che lo diverte così canto che nient’altro sembra avere importanza.
Il flusso è presente quando esistono questi nove elementi, che possiamo rintracciare anche in quella che abbiamo definito the zone per il poker:
1. Un equilibrio tra la sfida da affrontare e le abilità necessarie per affrontarla.
2. Un obiettivo ben preciso per l’attività in questione.
3. Un feedback non ambiguo nella ricerca di ottenere questo obiettivo.
4. Un mix di azione e di presenza a se stessi così positivo che sembra quasi che si giochi in maniera automatica.
5. Una concentrazione totale sul compito da portare a termine.
6. Un senso di controllo.
7. Una mancanza di messa in discussione di se stessi.
8. Una trasformazione del tempo (in cui lo stesso o passa più velocemente o sembra rallentarsi)
9. L’attività in questione porta ricompense a livello intrinseco (quella che viene definita come un’esperienza autotelica, quindi, con uno scopo in se stessa).
I ricercatori hanno scoperto che i primi tre elementi sono requisiti fondamentale per entrare “in the zone”. Quando una persona poi entra in trance agonistica, può avere esperienza di uno oppure di tutti gli altri sei elementi rimanenti.
Inoltre, ed è la cosa più importante, essere in trance agonistica è associato con performance ottimali.
Come vedete, questo concetto è definito in maniera estremamente precisa. Ma c’è comunque un dibattito sulla possibilità di potersi allenare per poter entrare “in the zone” quando lo si desidera.
La trance agonistica è un argomento complesso. Ma le ricerche indicano che deriva da una interazione delle seguenti variabili:
- preparazione;
- fiducia in se stessi;
- attenzione;
- adattabilità;
- coscienza di sé aumentata;
- autoregolazione dei propri pensieri e delle proprie emozioni.
Se volete passare più tempo in trance agonistica, allenatevi a creare le condizioni psicologiche che possono favorire il raggiungimento di questo stato.
E per fortuna, un allenamento alla mindfulness può aiutare in questo!
La connessione tra mindfulness e trance agonistica
La mindfulness, secondo lo scrittore statunitense Jon Kabat-Zinn, è semplicemente questo:
“Un modo di fare attenzione in una maniera particolare: facendolo intenzionalmente, nel presente e in una maniera che non dia giudizi riguardo qualsiasi cosa emerga nel vostro campo di esperienza”.
Volendolo spiegare ancora meglio, la mindfulness è notare quello che sta accadendo nel momento in cui sta accadendo e farlo in una maniera che lo accetti.
Al tavolo da gioco di poker, questo aspetto si traduce nel fare attenzione all’azione nel gioco nel momento in cui accade. Allo stesso tempo, bisogna anche essere in grado di riconoscere i propri pensieri, le proprie sensazioni fisiche, i propri impulsi e le proprie spinte all’azione.
In questo stato, noterete in tempo reale. la mancanza di preconcetti o di poca obiettività.
Potrete, inoltre, prendere decisioni su come rispondere a quello che accade in una maniera che è concentrata e che deriva dalle vostre decisioni.
Sarete altamente concentrati e potrete scegliere le azioni del poker migliori, che vanno nella stessa direzione dei vostri obiettivi (invece di essere reazionari, ovvero agire per reazione a uno stimolo).
Gli studi dimostrano che allenarsi alla mindfulness può essere di aiuto in molti modi, perché porta ai seguenti risultati:
1. Dei cambiamenti fisici nelle aree del cervello che sono legate alla regolazione delle emozioni, al controllo delle risposte e al processo con cui si prendono decisioni.
2. Un’attenzione aumentata.
3. Sensazioni di stress e di ansia che vengono ridotte.
4. Miglioramenti nella gestione delle proprie emozioni (in particolar modo quella della paura e della rabbia).
5. Si impara ad accettare emozioni negative senza dover per forza reagire quando si presentano.
6. Un approccio bilanciato alla possibilità di prendersi dei rischi.
7. Meno possibilità di essere distratti.
Immaginate quanto sareste in grado di migliorare il vostro gioco ed ottenere un vantaggio mentale a poker sviluppando tutte queste abilità!
Sono diversi gli studi che hanno dimostrato che applicando tecniche che si basano sulla mindfulness (come la respirazione diaframmatica) si aumenta la trance agonistica negli atleti, il che a sua volta porta a un miglioramento delle loro prestazioni sportive.
Non sono (ancora!) stati fatti studi specifici che si siano concentrati sui giocatori professionisti di poker, ma è davvero probabile che anche loro possano trarre beneficio dal riuscire a passare un maggior lasso di tempo “in the zone”.
Allenamento alla respirazione diaframmatica
Entrare in trance agonistica a comando durante un torneo di poker (o in qualsiasi altro momento) può essere complicato.
Ma un modo per aumentare le possibilità che lo facciate è quello di cominciare ad allenarvi con regolarità a praticare alcune tecniche di mindfulness. Il modo più semplice è quello di utilizzare la respirazione diaframmatica, quella in cui il vostro respiro è il centro assoluto della vostra attenzione.
Cominciate sedendo in maniera comoda, con i piedi poggiati sul pavimento o sul terreno.
Concentratevi sulle sensazioni del vostro respiro, seguendo il ritmo e la velocità del vostro respiro, ma anche l’espandersi e il contrarsi del vostro addome e il flusso d’aria che entra e che esce dalle vostre narici.
Il vostro compito è semplicemente quello di notare queste cose senza dare alcun giudizio al riguardo.
Quando la vista mente comincerà a vagare, e lo farà, il vostro compito è quello di prenderne nota e di riportare in maniera gentile la vostra attenzione sulla vostra respirazione.
Ripetete questo ciclo per qualche minuto (3-5 minuti sono un buon risultato se state cominciando, mentre 10-20 sono un buon risultato se avete già esperienza).
Fate questo esercizio ogni giorno, come ausilio alla pratica quotidiana nel poker, per massimizzare davvero i vostri risultati.
Ecco alcune cose che dovete ricordare:
- se la vostra mente continua a vagare, potreste pensare che state sbagliando qualcosa nel fare questo esercizio. Ma non abbiate paura, non è così!
- Il processo di notare il fatto che la vostra mente abbia cominciato a viaggiare per conto suo e di ritornare a concentrarvi sulla vostra meditazione è proprio lo scopo dell’esercizio;
- questo processo è ciò che migliora le vostre abilità nell’attenzione e nella regolazione delle emozioni .
Tornare a concentrarvi senza arrabbiarvi è parte delle stesse abilità che vi aiuteranno a entrare con più regolarità in trance agonistica al tavolo da gioco.
Conclusioni sulla “zone”
La vostra abilità di regolare la vostra attenzione e di gestire le vostre emozioni influenza parecchio la possibilità di essere “in the zone” (ovvero in stato di trance agonistica).
Se sarete in grado di mettere il 100% della vostra attenzione sul gioco, senza farvi distrarre o senza che le emozioni negative vi facciano arrabbiare, è molto più probabile che riuscirete a entrare “in the zone” mentre giocate.
Immaginate di non essere minimamente toccati da una bad beat nel poker o da un avversario che sentite essere migliore di voi.
Le emozioni negative come la rabbia e l’ansia possono avere un effetto negativo sulle vostre performance. E sentirsi sicuri di sé, ottimisti e dediti al poker può aiutare.
Il vostro obiettivo, se doveste scegliere di accettare questa sfida, è quello di allenarvi per rispondere in maniera adattiva a qualsiasi emozione.
E, ve lo confermeranno i migliori coach di poker, gli esercizi di mindfulness senza dubbio rappresentano un’ottima possibilità di aiutarvi al riguardo!
*Il contenuto dell'articolo è stato redatto dalla Dottoressa Tricia Cardner.