Quando si gioca a poker è più importante seguire la GTO poker oppure usare strategie exploitative?
La risposta è semplice: per essere un giocatore vincente avete bisogno di entrambe le cose. Al giorno d’oggi le istruzioni per il poker si concentrano principalmente su strategie GTO (game theory optimal). Ma c’è molto da guadagnare nel capire la psicologia del nostro avversario. Se non includiamo strategie psicologiche nel nostro arsenale, stiamo decisamente lasciando dei soldi sul tavolo.
Avete mai visto il film Il Giocatore - Rounders (e se non lo avete visto, smettete immediatamente di leggere questo articolo e cercatelo in streming)? Vi ricorderete certamente che Mike McDermott, il personaggio interpretato da un Matt Damon da Oscar, del poker dice “la chiave è giocare sull’avversario, non sulle tue carte”.
Consideriamo un esempio più recente in cui i fattori psicologici sembrano aver avuto una certa influenza, l’ormai celebre mano giocata, anche definita come il più grande scandalo nel poker, tra Robbi Jade Lew e Garrett Adelstein nel live-stream dell’Hustler Casino live-stream.
Giocare a poker sulle caratteristiche dell’avversario
L’analisi del giocatore avversario
Guadagnare esperienza e costruire il vostro database mentale per il poker
Il ruolo della GTO nella psicologia del poker
La psicologia contro i solver: punti chiave
Giocare sull’avversario - Robbi contro Garrett
I due stavano giocando 100/200/400 e Garrett ha fatto raise sugli 800 dollari di Robbi da UTG con 3.000 dollari dalla big blind con 7♣8♣, e lei ha chiamato con J♣4♥.
- Il flop è stato 10♥9♣9♥ e lui ha puntato 2.500 dollari. Robbi ha chiamato.
- Il turn è stato un 3♥, e lui ha puntato 10mila dollari. Robbi ha fatto min-raise a 20mila.
- Garrett ha fatto all-in per 109mila dollari.
- Dopo averci pensato un po’, lei ha chiamato.
Si sono messi d’accordo per fare un "run it twice". E anche se Adelstein era leggermente favorito, gli è andata male in entrambi i casi. Robbi ha vinto un piatto enorme (che alla fine ha restituito ad Adelstein).
Questa mano ha portato a parecchie teorie sul processo mentale di Robbi. Ci sono state molte discussioni sul fatto che durante la mano possa essere avvenuto un qualcosa di spiacevole. Robbi ha dichiarato qualcosa di affascinante, indicando che i fattori psicologici hanno avuto un ruolo nella sua decisione di chiamare.
Durante lo stream, la si può sentire dire “non conta quello che ho io, ma quello che io penso che tu non abbia. Ha anche aggiunto “sei tu che mi lasci fare così, e allora continua a lasciarmelo fare”.
È difficile dire quali siano state le sue letture esatte in quel preciso momento. Ma quello che è chiaro è che non ha giocato la mano in maniera convenzionale e sicuramente non certo in maniera vicina a quella ottimale.
Più tardi ha postato riguardo quella mano su twitter. Lei lo ha invitato a giocare a poker uno contro uno, in modo che “tutto il mondo possa vedermi mentre ti leggo.. tutto il giorno!”.
Se prendiamo quello che ha detto come la verità, allora è chiaro che ritiene che la psicologia sia una componente essenziale del gioco.
L’analisi del giocatore avversario
“Se conosci il nemico e te stesso, la tua vittoria è sicura. Se conosci te stesso ma non il nemico, le tue probabilità di vincere e perdere sono uguali. Se non conosci il nemico e nemmeno te stesso, soccomberai in ogni battaglia.” Sun Tzu, L’Arte della Guerra.
Poniamo di seguire la guida del generale e filosofo cinese. In questo caso, avere conoscenza sia di noi stessi che del nostro avversario è la priorità numero uno. E anche Doyle Brunson è d’accordo! La sua frase più celebre recita “Il poker è una guerra, ma la gente fa finta che sia un gioco”.
I giocatori professionisti di poker, quelli più vincenti vincenti passano parecchio tempo a cercare informazioni sui loro avversari, sulle loro mani e sul loro modo di giocare a poker. Non puoi fare inferenze precise senza avere una base di dati. Quando siete seduti al tavolo da gioco, il vostro primo compito è osservare i vostri avversari. Quasi tutti i giocatori finiscono, infatti, all’interno di pattern di gioco prevedibili.
E il vostro lavoro è imparare quali sono le loro tendenze.
- Per esempio, prendete nota di come giocano le puntate con le carte ricevute.
- Cosa tendono a fare quando hanno una mano forte nel poker? E quando hanno una mano debole? Quando bluffano?
- Quali sono le loro tendenze da ogni particolare posizione?
I giocatori di solito hanno strategie preferite. Il vostro lavoro è capire quali sono quelle strategie, in modo che possiate sfruttarne la prevedibilità. E che succede se vedete che un giocatore non è prevedibile? Spesso questa è un’indicazione del fatto che l’avversario è più forte della media.
In questo caso dovreste stare attenti agli exploit e contare su una strategia GTO.
Non dimenticatevi di osservare anche lo stato mentale del vostro avversario:
- Lascia trasparire nervosismo, paura, rabbia, indecisione, esitazione o frustrazione?
- Come si comporta l’avversario quando è in uno stato mentale non ottimale, quasi vicino al tilt nel poker?
- Come questo stato influisce sul modo di giocare? (l’avversario gioca di meno oppure di più?).
Guadagnare esperienza e costruire il vostro database mentale
Nel poker, l’abilità di leggere l’avversario di solito aumenta con l’esperienza. I migliori giocatori non hanno bisogno di osservare in maniera conscia i propri avversari, perchè sono abituati a farlo. Vi diranno spesso che “sapevano” che un avversario avrebbe fatto un’azione specifica. Anzi, potrebbero persino definirsi giocatori che “sentono” le cose.
La realtà è che però si riferiscono a note mentali sulle azioni già passate, le reazioni e le tendenze del proprio avversario che sono avvenute nelle mani precedenti.
Una classica verità psicologica è che il comportamento passato dà la migliore predizione di quello che sarà il comportamento futuro. Non si possono indovinare le azioni di un giocatore con una precisione del 100%, ma se li avete visti fare qualcosa in passato, è probabile che facciano di nuovo la stessa cosa.
- Chiedetevi sempre: qual è la mia esperienza precedente con questo avversario?
- Ha qualche pattern particolare che posso sfruttare o exploitare?
- Le sue azioni mostrano una buona comprensione dei fondamentali del gioco?
- Qual è il suo stile di gioco generale (punta poco o molto, gioca un poker aggressivo, ovvero è spesso passivo nelle scelte)?
- Fa giocate semplici oppure preferisce quelle complicate?
- Ha frasi tipiche che utilizza come citazioni del poker o abitudini particolari?
Ricordatevi anche che è più facile individuare dei pattern e delle tendenze quando siamo semplici osservatori piuttosto che quando siamo partecipanti attivi. Farlo quando stiamo giocando attivamente è un’abilità che bisogna coltivare nel tempo. Per farlo bene ci vogliono parecchia calma, ma anche tanta esperienza e competenza.
Il ruolo della GTO nella psicologia del poker
Per massimizzare gli aspetti psicologici del poker, dovete comunque capire le strategie ottimali in situazioni particolari. Conoscere la tattica che funziona meglio vi dà la capacità di sapere cosa un avversario abbastanza competente potrebbe fare con un range specifico in una determinata mano in particolare.
A quel punto potete valutare le sue azioni contro la soluzione ottimale, per vedere se hanno dei buchi di conoscenza che potete sfruttare.
- Se non vedete nessuna area che vi permette di essere sfruttata, la vostra strategia di base dovrebbe essere quella GTO.
- La GTO dovrebbe essere la vostra strategia di base anche quando siete più deboli del vostro avversario.
Se vi trovate in questa posizione in una partita a soldi, chiedete immediatamente di cambiare e cercate un nuovo tavolo da poker. Altrimenti, continuate a giocare con la strategia ottimale per la situazione in cui vi trovate.
La psicologia contro i solver: punti chiave
Interpretare le mosse dell’avversario è un modo eccellente per capire quando deviare da una strategia ottimale a una strategia exploitativa nel poker per ottenere profitti maggiori. La parte complicata è il fatto che l’exploitazione basata su fattori mentali è un qualcosa di pericoloso.
Ci vuole parecchio allenamento e anche in quel caso non è una scienza esatta, perchè gli esseri umani sono infinitamente variabili nei loro comportamenti.
Potete ottenere esperienza in questa area se vi allenate a pensare a quello che probabilmente un avversario ha in testa.
- A ogni mossa che l’avversario fa, chiedetevi quale sia la motivazione dietro questa mossa.
- Ad esempio è probabile che stia cercando di intrappolarmi o di farmi rispondere in una maniera particolare?
- Qual è la logica dietro questa mossa?
Se avete problemi a trovare le risposte a queste domande, provate a pensarci dalla vostra prospettiva. Ovvero, cosa farei io al posto suo? Approcciare alla questione da questa prospettiva può darvi sicuramente più risposte sulle quali basare la vostra decisione.
Potete guadagnare un vantaggio enorme se siete in grado di capire e di prevedere le mosse future di un avversario.
Il testo dell'articolo è stato redatto dalla dottoressa Tricia Cardner