Il paradigma “tattica contro strategia” è alla base di discipline, come ad esempio gli scacchi. Ma è davvero utile anche se si gioca a Texas Holdem oppure a Omaha Hi-Lo.
In questa guida spiegheremo la differenza tra tattica e strategia, offrendo i relativi esempi di applicazione nel gioco del poker.
Tattica e strategia – Qual è la differenza?
Nelle guerre, il concetto di tattica contro strategia sottolinea la differenza tra scontri individuali e il conflitto in generale. Così, perdere battaglie individuali può non essere un problema fino a che vengono portati a termine gli obiettivi strategici a lungo termine.
- Negli scacchi la strategia si riferisce agli obiettivi posizionali che si perseguono per l’intera partita.
- La tattica si riferisce alle mosse individuali (o alle sequenze di mosse) che servono a costruire il vantaggio che possiamo definire generale.
Quindi, la strategia è a livello più ampio, mentre la tattica si occupa dei dettagli minori.
Essere in grado di pensare sia in maniera tattica che strategica è fondamentale.
Avere l’una senza l’altra solitamente porta a una mancanza di efficacia che spesso può risultare decisiva.
Tattica e strategia – Applicazione al poker
Anche se non c’è un modo giusto o sbagliato di applicare questi concetti al poker, c’è un suggerimento che può essere logico e valere come corollario.
- Tattica – Questi sono gli scenari in cui siamo in grado di calcolare precisamente il nostro expected value (solitamente nelle ultime street).
- Strategia – Adattamenti logici del nostro piano di gioco, anche se l’effetto preciso sul nostro expected value non è calcolabile
Ricordate che l’expected value o EV rappresenta il profitto medio che otteniamo da una particolare decisione, calcolato su un numero di mani abbastanza ampio.
La tattica nel poker
Definiamo come tattica nel poker uno scenario in cui possiamo calcolare il nostro EV in maniera precisa (o almeno avere una stima abbastanza buona).
Così, usando un software che traccia le nostre mani, possiamo stabilire quanto spesso un bluff al river funziona in vari scenari.
Questa informazione ci permette di calcolare se il bluff può portare profitto e anche di avere una proiezione abbastanza buona del nostro expected value.
Una volta che scopriamo tattiche che portano profitto, di solito è il caso di eseguirle con costanza per generare un tasso di vincita positivo e ridurre la varianza. Il nostro repertorio di tattiche che portano profitto è destinato ad aumentare con l’esperienza e con ulteriori dati raccolti.
Ma le tattiche nel poker non si limitano ai bluff. Se abbiamo un’idea dell’ampiezza con cui il nostro avversario chiama al river, possiamo calcolare l’ampiezza del nostro range di puntata per ottenere valore.
Allo stesso tempo c’è anche dell’incertezza in questo tipo di calcoli. Solo perché una giocata particolare genera un EV positivo non è per forza la giocata che porta un profitto maggiore.
I giocatori più esperti di solito mettono a paragone diverse tattiche per vedere quale di esse genera l’EV più alto.
La strategia nel poker
Possiamo definire le strategie di poker il prendere decisioni logiche anche senza avere la certezza del loro impatto preciso sul nostro EV.
Calcolare l’EV nelle prime street è molto più complicato che in quelle successive, perché l’EV di una decisione nelle prime street dipende da tutti i possibili scenari in quelle che seguono.
Ma il fatto che non conosciamo il nostro EV non significa che non possiamo prendere decisioni logiche che seguano i nostri obiettivi strategici a lungo termine.
Per esempio, immaginiamo di essere nella big blind e che un giocatore più debole faccia open-raise. Un ragionamento logico è espandere il range con cui difendiamo la big blind per giocare uno contro uno più spesso con il giocatore più debole.
Possiamo calcolare con esattezza quanto più ampio dobbiamo difendere e calcolare precisamente il nostro EV? No, il resto dell’albero di gioco è troppo complesso per poterlo fare. Ma in ogni caso, dovremmo comunque aumentare il nostro range.
Quanto ampiamente difenderemo dipende dal nostro intuito da giocatore di poker, quindi alla fine si può andare per tentativi. Ma è comunque ragionevole sostenere che decisioni del genere aumenteranno il nostro EV generale, anche se non possiamo dire precisamente di quanti.
I giocatori buoni non conoscono sempre il loro EV?
I giocatori di alto profilo, i giocatori professionisti di poker possono anche pensare di conoscere il loro EV in ogni momento, ma non è esattamente così. Conoscere l’EV preciso di una decisione nelle prime street è molto complicato.
Non si tratta solo di controllare il risultato di un solver poker e determinare l’EV al flop. I solver, lo sapete amici lettori di questo fortunato blog, non rappresentano il modo in cui il poker viene giocato nel mondo reale.
Un solver può dirci che l’EV di diverse dimensioni di puntata nel flop è lo stesso quando abbiamo un’ottima mano. Ma in pratica spesso dimensioni di puntata maggiori fanno molto meglio di quelle più piccole.
Questo concetto è un altro esempio del paradigma strategico. Le combinazioni forti di solito aumentano il loro EV quando si punta forte e si fa crescere velocemente il piatto.
Può essere molto complicato capire di quanto precisamente aumenterà l’EV, ma comunque bisogna cercare di scegliere la dimensione di puntata migliore.
Analisi empirica
Un altro approccio per determinare il nostro EV può essere analizzare uno scenario con l’aiuto del nostro software di tracciamento. Possiamo determinare quanto profitto delle mani specifiche hanno generato storicamente.
Ma il problema è che per ottenere informazioni accurate sull’EV di tipi di mano individuali serve ottenere un numero di mani da analizzare molto alto (nell’ordine dei milioni, o anche di più).
E la cosa ironica è che nel tempo in cui noi generiamo abbastanza dati, sia l’ambiente di gioco che il nostro modo di giocare saranno cambiati.
Quindi è meglio accettare il fatto che l’EV delle decisioni prese nelle prime street non può essere calcolato precisamente.
Ma questo fatto non ci impedisce di prendere decisioni strategiche e di cercare di aumentare il nostro livello di vincita generale.
Tattica e strategia – Un paragone con gli scacchi
Abbiamo visto che a volte i giocatori di poker conoscono in loro EV e che a volte non lo conoscono.
Quando si guardano le mosse d’apertura di una partita a scacchi, non è sempre chiaro chi è in vantaggio (almeno, senza avere l’aiuto di un computer).
Entrambi i giocatori prendono buone decisioni strategiche, aspettando che si presenti una possibile tattica.
Prima o poi un giocatore individua una tattica che porta profitto, come una forchetta, un’inchiodatura o un’infilata (nomi di tattiche offensive negli scacchi). E dopo un breve scambio di mosse, è evidente che uno dei giocatori è andato in vantaggio.
Allo stesso modo, i giocatori di scacchi procedono in modo strategico nelle prime street, cercando di portarsi in scenari che diano profitto. Prima o poi si presenterà la possibilità di usare una tattica (come un bluff, un termine del poker per quando si punta con una mano non buona, con un EV dimostrabile attraverso i dati).
L’unica differenza è che la partita di scacchi continua a livello strategico anche dopo che viene usata una tattica, mentre dopo che viene usata una tattica di solito una mano di poker molto probabilmente sarà terminata.
Ovviamente di solito ha senso anche pensare al poker come a una unica lunga partita piuttosto che come a una serie di mani individuali.
Tattica e strategia – Riassunto
La tattica si riferisce a scenari in cui si conosce l’EV, mentre la strategia si riferisce a obiettivi generali più ampi senza calcoli precisi sull’EV.
Ai giocatori che giocano bene in maniera strategica si presentano più opportunità a livello tattico.
Il ragionamento su tattica e strategia è di aiuto quando si affronta ogni momento di una mano di poker. Se il nostro EV non è conosciuto, dovremmo prendere decisioni logiche in linea con i nostri obiettivi strategici.
Se invece possiamo calcolare l’EV, dovremmo semplicemente mettere in atto la tattica che sembra essere quella che porta il profitto maggiore.