Storie di rimonte da sogno

Una fiche e una sedia: ci sono molti modi di dire ed espressioni che sono uniche del poker. Una di queste, tra le più usate, è... “tutto quello che serve sono una fiche e una sedia”.

Con “una fiche e una sedia” nel gergo pokeristico ci riferiamo all’idea che un giocatore di poker ha comunque possibilità di vincere un torneo anche se è rimasto con una sola fiche. Anzi, di tanto in tanto questo scenario accade davvero, come nella storia che ha ispirato la nascita dell’espressione (di cui parleremo più tardi”.

L’espressione è molto simile all'altro detto “non è finita finché non è finita”. Amici, almeno su questo non ci sono veramente dubbi: fino a che un giocatore ha almeno una fiche, è in corsa per vincere il torneo di poker.

Continuate a leggere il presente contenuto originale del nostro blog per saperne di più su questo celebre e simpatico modo di dire del poker.

Da dove viene il termine “una fiche e una sedia”?

Come molte delle espressioni famose del poker odierno, una fiche e una sedia nasce chiaramente da uno dei palcoscenici più importanti del mondo, il Main Event da 10mila dollari delle World Series of Poker (WSOP).

Una fiche e una sedia

L’espressione “una fiche e una sedia“ è venuta, così, alla ribalta attraverso la travolgente impresa del giocatore Jack "Treetop" Straus nel 1982. Come suggerisce il suo soprannome (che significa “cima dell’albero”), Straus era alto quasi due metri e ha una barba molto folta. Ve lo diciamo subito: in quel 1982 solo gli Azzurri del calcio erano più... on fire!!!

Nel main event di quell’anno le cose si sono messe male per lui, in particolare quando ha scelto di andare all-in e ha perso tutto nel secondo giorno di gioco.

Ma gli eventi successivi hanno portato a una delle rimonte più celebri della storia delle World Series.

Qualcuno ha puntato e Jack ha messo tutte le sue fiches nel piatto facendo un raise”, ha raccontato anni dopo la leggenda del poker Doyle Brunson. “Ma Jack non ha detto ‘all-in’”.

Dopo che Jack ha perso la mano si è alzato per andarsene, ma sotto un giornale c’era una fiche da 500 dollari. Uno dei responsabili ha rivisto lo scenario e ha deciso che Straus era rimasto in gioco, perché non aveva detto “all-in” e il suo avversario aveva solo chiamato la sua puntata originale.

Chiaramente, a quel unto, una sola fiche non era granché, le blind erano già a 400/800 e c’erano ancora in competizione oltre 100 giocatori di poker.

Ma lui si è seduto di nuovo e alla fine ha vinto il torneo”, ha raccontato Brunson.

Straus è entrato letteralmente in the zone: ha avuto un momento magico, trasformando quell’unica fiche in un posto al tavolo finale, che includeva un numero impressionante di grandissimi del poker. Tra i quali:

  • Sailor Roberts (vincitore del Main Event delle WSOP 1975);
  • Berry Johnston (oltre 3 milioni di vincite totali, vincitore del Main Event nel 1985, 5 braccialetti delle WSOP);
  • Dewey Tomko (oltre 3,5 milioni di vincite totali, 3 braccialetti delle WSOP);
  • Doyle Brunson (10 braccialetti delle WSOP, oltre 5,5 milioni di vincite totali).

Johnston, Tomko e Brunson sarebbero tutti successivamente entrati nella Poker Hall of Fame.

Straus, diventato chip leader, si è dimostrato una vera e propria macchina nel creare uno stack, eliminando personalmente sette dei nove giocatori al tavolo.

All’ultimo atto, Tomko si è trovato nella poco invidiabile situazione di giocare contro il texano uno contro uno con uno svantaggio di fiches enorme.

Straus ha portato a casa la vittoria, 520mila dollari e il suo secondo braccialetto delle WSOP (il primo l’aveva vinto nel 1973). È stato inserito nella Poker Hall of Fame nel 1988, dopo la sua morte a 58 anni.

Treetop Straus ha dimostrato che bastano davvero una fiche e una sedia, potete buttare tutti i vostri appunti e strategie!

Quali sono le probabilità di vincere un torneo quando si rimane con una sola fiche?

Il fatto che Straus abbia vinto il Main Event dopo essere rimasto con una sola fiche non significa che arrivare in quella situazione possa portare successo, in particolare secondo le probabilità poker.

Dipende, infatti, molto dalla situazione precisa, ma la maggior parte dei giocatori di poker non riesce a riprendersi dopo essere rimasta con una sola fiche, principalmente a causa della varianza.

Anche se un giocatore riesce a raddoppiare diverse volte, avrebbe comunque uno stack molto piccolo. Eppure spesso giocatori che si ritrovano con stack da meno di 10bb rimangono in gioco e vincono tornei.

Quindi l’espressione una fiche e una sedia ha decisamente un fondo di verità.

Una fiche e una sedia

Il modo di dire dimostra anche l’importanza di saper giocare con uno stack piccolo. Si tratta di un momento cruciale in un torneo, soprattutto se non sono permessi re-buy o re-entry.

Quando si hanno poche fiches è fondamentale capire quanto è difficile la situazione. Molti giocatori considerano uno stack piccolo quando hanno meno di 30 big blind, ma quando se ne hanno 10 o anche meno la questione è ancora più disperata e, in quel momento, i giocatori sono, appunto, in situazione da “una fiche e una sedia”.

In una contesto simile, ci sono alcuni aspetti da tenere sempre a mente:

Giocare in maniera più conservativa

Scegliete saggiamente le mani e se serve foldate. Una coppia servita piccola o media può non valere la pena di giocare.

Limpare meno

Chiamare puntate solo per vedere i flop può essere costoso per il vostro stack.

Evitate di rubare le blind

Questa giocata può portarvi all’eliminazione, meglio aspettare mani migliori.

Ridurre il range di mani iniziali

Limitare il numero di mani nel poker che siete disposti a giocare, favorendo quelle con carte in mano solide.

Essere pronti a fare all-in

In questo tipo di situazione un giocatore con una mano importante può fare all-in e sperare di raddoppiare il suo stack per risalire nella classifica del torneo.

Una fiche e una sedia

Non difendere per forza le blind

Lottare per le blind può costare fiches importanti e prosciugare il vostro stack. Meglio aspettare mani migliori.

La posizione diventa meno importante

Per fare la vostra mossa aspettate mani migliori.

È fondamentale ricordare che quando avete mani importanti dovete giocare in maniera aggressiva. Accumulare fiches poker vi terrà in gioco nel torneo facendo crescere il vostro stack.

Usare “una fiche e una sedia” in una frase

Ora che conoscete la storia dietro alla frase e come la si può applicare a uno stack piccolo, potreste chiedervi in che modo potreste ascoltarla al tavolo da gioco.

Ecco un’occhiata rapida a qualche esempio:

  • In questo torneo bastano una fiche e una sedia;
  • Magari non avrai troppe fiches, ma bastano una fiche e una sedia;
  • Jack Straus aveva davvero una fiche e una sedia e alla fine ha vinto il Main Event delle World Series of Poker del 1982;

Una fiche e una sedia

L’esempio di Jack Strauss dimostra che fino a che abbiamo una fiche (e quindi una sedia) possiamo comunque vincere qualsiasi evento nei giochi di poker!

Questa frase può servire a un giocatore per darsi motivazione quando si ritrova con uno stack molto piccolo.

Quando lo stack è piccolo giocate in maniera saggia e nel vostro futuro potrebbe esserci una rimonta enorme.

Sean Chaffin è uno scrittore freelance di Crandall, Texas. I suoi articoli vengono pubblicati su numerosi siti e riviste. Seguilo su Twitter @PokerTraditions. Sean è anche il moderatore del podcast True Gambling Stories, disponibile su iTunes, Google Play, TuneIn Radio, Spotify, Stitcher, PokerNews.com, HoldemRadio.com e altre piattaforme.