Nel mondo dei tornei un giocatore può trovarsi costretto a fare delle mosse prima di quanto avrebbe davvero voluto. Può succedere infatti che al crescere della pressione, con il livello dei bui che insesorabilmente punta verso l’alto ci si trovi costretti a muoversi in un certo modo per evitare di rimanere troppo corti di stack, e questo anche se la situazione non è quella ottimale.
Certo, in caso si abbia il lusso di non doversi preoccupare delle chip, è auspicabile saper attendere la situazione ottimale per sfruttare al meglio le proprie chance, e lasciar correre la tentazione che può nascere di andare a fondo in una situazione marginale.
Ma sfortunatamente non è così che funzionano i tornei di poker. Non è possibile attuare un gioco isolato che non preveda una strategia globale. C’è un aspetto che deve essere sempre tenuto in considerazione, un aspetto estraneo al mondo del cash: durante il corso di un torneo il gioco deve essere costruito a lungo termine.
Il migliore approccio ad un tavolo di torneo è quello di tenere sempre in considerazine il nostro stack e il livello dei bui. Il punto è di mantenere l’ammontare delle nostre chip “sano” in relazione ai bui, e grazie a questo poter sviluppare le nostre strategie senza pressioni esterne. Se solo ci fosse una formula per calcolarlo...
In effetti c’è – è chiamata comunemente “M-ratio”, oppure in gergo solamente “M”.
Poker fattore M – Il calcolo
La logica che c’è dietro a “M” è quella di tenerci sempre aggiornati su quante mani ci rimangono in relazione alla misura del nostro stack e quella dei bui/ante.
Andiamo ora a calcolare la nostra M in una situazione semplice di un torneo.
Domanda – Abbiamo 1.000€ nel nostro stack. Lo SB è di 10€, il BB di 20€, l’ante di 1€ e stiamo giocando un 10-handed. Qual’è il valore del nostro M?
Ora definiamo i fattori rilevanti della formula. “Ante” indica il totale degli ante che sono giocati in un giro (orbita) e viene calcolato così:
Ante * numero di giocatori al tavolo
Lo scopo è quello di isolare l’ammontare degli ante di un intera orbita di gioco (il numero di mani uguale al numero dei giocatori seduti al tavolo). Quindi in questo caso se il valore individuale di un ante è di 1€ e verrà pagato 10 volte, il valore da prendere in considerazione è quello di 10€ in ante per ogni orbita.
M = 1000€ / (10€ + 20€ + 10€)
M = 1000€ / 40€
M = 25
Un M di 25 significa sostanzialmente che possiamo giocare altre 25 orbite, dando per scontato che la struttura delle mani rimanga la stessa. Cosa che di certo non succederà visto che con il crescere dei livelli cambieranno le condizioni di gioco (SB, BB, ANTE) è il valore di M potrà ridursi anche in modo considerevole.
Quindi avere 25 M in un torneo regolare, non è la stessa cosa che averlo in un torneo ultra-turbo. La struttura dei bui deve sempre essere presa in considerazione.
Usare il valore M per prendere decisioni
Una volta chiarito come calcolare il valore di M, occore fare in modo che questo ci sia utile durante il torneo, e che possa essere utilizzato per definire e supportare la nostra strategia di gioco.
Nel suo libro Harrington on Hold'em, Dan Harrington descrive alcune linee generali su come valutare ed utilizzare M. Nel libro sono inoltre isolate diverse situazioni di gioco dove M potrebbe non essere effettivo, e descritti invece quelli che dovrebbero essere i risultati di un utilizzo ben fatto del valore M. Vediamo quali sono le situazioni possibili:
M è maggiore di 20 – La Zona Verde – Con un M maggiore di 20 possiamo concederci il lusso di applicare lo stile di gioco che preferiamo; sia questo un gioco chiuso oppure aggressivo. L’ampiezza dello stack ci concede tutto il tempo per aspettare che ci vengano servite carte rilevanti oppure di aumentare la pressione giocando con aggressività, bluffando o concedendoci anche qualche rischio. Perdere qualche mano non è un problema rilevante in una situazione come questa, il nostro stack è abbastanza grande da concederci molte possibilità di recuperare di fronte ai diversi scenari che possono presentarsi.
M è compreso tra 10-20 – La Zona Gialla – Qui si inizia a sentire la pressione del gioco. A questo punto occorre iniziare a cercare le situazioni migliori per giocare le nostre carte, visto che le mani che erano giocabili con maggiore leggerezza nella zona verde ora potrebbero rivelarsi molto più pericolose considerata la minore flessibilità di gioco dovuta ad uno stack più ridotto.
M è compreso tra 6-10 – La Zona Arancione – La pressione a questo punto è tangibile e occorre evitare ogni tipo di spreco di chip. Entrare in gioco senza una strategia o senza delle carte rilevanti è diventato rischioso. L’obiettivo principale dovrebbe essere quello di sfruttare al massimo la posizione di gioco; se siamo infatti noi ad aprire rilanciando possiamo sperare di avere maggiori probabilità di portare al fold i nostri avversari e guadagnare il piatto. A questo punto ogni chip conta.
M è compreso tra 1-6 – La Zona Rossa – Abbiamo raggiunto quello che viene definito in gergo tecnico lo stadio del push/fold di un torneo di poker. Abbiamo di fronte a noi solo due opzioni: andare all-in o foldare.
M è inferiore a 1 – La zona Morta – Trovarsi in questa situazione va evitato ad ogni costo. Nella zona morta ormai quasi tutto dipende dalla fortuna, e noi vogliamo improntare il nostro stile di gioco sull’abilità e non sulla mera sorte. Unica cosa da fare è aspettare il momento che siamo i primi a parlare e andare all-in, sperando in un colpo di fortuna. Non mancano nelle cronache giocatori che hanno vinto grandi tornei partendo dalla zona morta, quindi non tutte le speranze sono perdute, anche se nella gran parte dei casi trovarsi in questa situazione vuol dire aver perso il torneo.
Modifiche per i tavoli Shorthanded
L’utilizzo del calcolo di M funziona con i tavoli di ogni entità. Il numero di giri che ci rimangono non cambia in modo significativo in base al numero dei giocatori al tavolo. La differenza sarà, considerato che verrà pagato un ammontare diverso di ante, che avremo un numero leggermente maggiore di orbite, dando per scontato che il tavolo tenderà a diminuire i suoi partecipanti. (Generalmente i tavoli diminuiscono il numero di giocatori solo quando ci si avvicina al tavolo finale. In un torneo, per la gran parte della sua durata, di questi verrà sfruttata la piena capacità).
Un M di 5 ad un tavolo 5-handed è lo stesso che averlo in uno da 10? Decisamente no. Nonostante il numero dei giri giocabili non verrà intaccato di molto, ci ritroveremo ad avere il doppio delle opportunità di giocare nel tavolo 10-handed.
Per aiutarci a gestire situazioni di questo tipo è stato introdotto un correttivo alla formula conosciuto con il nome di Effective M, che considera il fatto che occorre prendere decisioni più velocemente quando il tavolo diventa più corto. Al contrario la formula classica viene denominata Simple M.
La relazione tra le due è la seguente:
In sostanza stiamo prendendo in considerazione un valore di Simple M basata su quanto è pieno il tavolo, presupponendo questo contenga 10 giocatori. Quindi se un giocatore ha un Simple M di 10 in un tavolo da 5 handed, avrà un effective M di 5.
Ok, cerchiamo ora di tirare le somme:
Domanda – Stack effettivi 1.000€. Bui da 20/40€ con ante da 2€. Siamo 5 handed. Come si calcolano simple M e effective M?
Okay, a questo punto dovresti essere in grado di calcolarlo da solo, in ogni caso quella che segue è la soluzione:
Simple M
1.000€ / (20€ + 40€ + (2€ * 5))
1.000€ / (20€ + 40€ + 10€)
1.000€ / 70€
Simple M = 14.3
Effective M
14.3 * (5/10)
14.3 * 0.5
Effective M = 7.15
Quindi, ricordati di calcolare la M-ratio la prossima volta che siedi ad un tavolo di poker, e di usarla per meglio calibrare la tua strategia di gioco; qualunque sia la fase del torneo in cui ti trovi.