Il poker è quel tipo di gioco in cui i buoni giocatori passano così tanto tempo a scartare le loro mani che probabilmente sarebbero perdenti da rischiare un infortunio da stress alla mano perchè lanciano di continuo le carte in direzione del mazziere.

Probabilmente è un’esagerazione e una battuta non troppo riuscita, ma in qualche maniera è vero.

L’idea di base, ovviamente, è quella di evitare di buttare via i propri soldi su pessime mani, il che richiede di foldare molto spesso.

Ma quando arrivano mani e situazioni positive, i giocatori professionisti di poker, quelli che competono ai massimi livelli e per cifre in denaro altissime ripuliscono il piatto in maniera certosina, quasi da non crederci.

E quanto può arrivare a valere un piatto? Date un’attenta occhiata alle situazioni raccontate in questo contenuto originale e preparatevi a sentirvi cadere la mascella di fronte ad alcune delle vincite più impressionanti di sempre nel poker.

Considerando che per terminare una mano di poker possono volerci dieci minuti, la percentuale di vincita per ogni ora è almeno a sei cifre.

Leggete queste storie e sorridete con noi!

Una mano a tre con due giocatori nel piatto

Questa mano è avvenuta durante un cash game di altissimo livello all’Hustler Casino. Prima che qualcuno se ne accorgesse, il giocatore professionista ed allenatore di poker Doug Polk ha visto per caso le carte di Wesley Fei, che era seduto alla sua sinistra.

Da gentiluomo quale è, Polk lo ha detto subito prima di guardare le sue carte e alla fine ha foldato di fronte a quelle di Fei, Asso e Re non dello stesso seme.

Polk, per non condizionare nessuno, è riuscito a mantenere una faccia imperscrutabile per tutta la mano.

Doug Polk

Ignorando questa strana situazione, Fei ha puntato 30mila dollari.. Tom “Durrrr” Dwan, uno dei giocatori di poker con... più assi nella manica, ha fatto raise a 100mila con due Regine in mano. Fei ha fatto raise a 175mila dollari e Dwan ha chiamato.

Prima del flop nel piatto c’erano già 560mila dollari, una cifra davvero enorme.

Le due mani sono state praticamente una gara, con Fei che doveva superare la coppia di Dwan. Continuiamo nella descrizione delle dinamiche di quel momento che entrerà nella storia del poker:

  • Quando al flop sono comparsi 8-8-3, Dwan ha fatto check e Fei ha puntato 125mila dollari.
  • Dwan ci ha pensato un po’ e ha chiamato.
  • Al turn è uscito un cinque inutile per entrambi, con un piatto da 812mila dollari.
  • Fei ha messo dentro 350mila dollari e Dwan ha chiamato per un piatto che ormai era salito a oltre un milione di dollari.
  • Quando al river è uscito un sei, Dwan ha fatto check di nuovo.

Non avendo ottenuto chissà quale mano dalle carte a tavola, Fei probabilmente sapeva che l’unico modo per vincere era fare all-in, sperando nel fold di Dwan.

La puntata per Dwan era a quel punto gigantesca, 768mila dollari.

Dwan ha chiesto conferma che Fei avesse detto all-in e una volta messa in chiaro questa cosa, Fei ha messo la testa tra le due mani, nascondendo la sua faccia.

Polk, da navigato protagonista del tavolo da poker, è rimasto immobile e non ha tradito alcuna emozione.

Dwan ha cercato una bottiglia d’acqua prima di ricapitolare a voce alta tutte le street e di aggiungere che era una “mano interessante”, più che un eufemismo...

Alla fine ha chiamato, ha messo avanti le sue fiches, ha mostrato la coppia vincente e ha portato a casa 3,1 milioni di dollari in fiches.

Essendo come sempre uno a posto, Dwan non è andato oltre ad una risatina, si è meravigliato per la somma vinta e ha chiesto ai suoi avversari se era tutto ok.

Fei ha spiegato che stava bene e le carte hanno continuato a girare.

Le più grandi vincite nei cash game - Frantumato

In un’altra partita con una posta in palio altissima al PokerGo studio, erano 94mila i dollari nel piatto prima del flop.

Tre giocatori, ma dopo la puntata al flop sono rimasti in due in gioco: Eric Persson e Patrik Antonius.

  • Antonius, un esperto del Big Game Poker, aveva Asso e Re di cuori.
  • Persson aveva Regina e 9 di cuori.

Ma con un flop 3-3-8 con due carte a cuori, nessuno dei due avrebbe mai foldato un progetto di colore.

Diversi raise e re-raise hanno portato il piatto fino a 594mila dollari. Quando al turn è uscito un asso di picche, Antonius aveva in mano con una coppia di assi oltre al nut rappresentato dal progetto di colore.

Ha giocato un po’ con le sue fiches e ha valutato la situazione in silenzio prima di puntare 150mila dollari.

Davanti a questa mossa Persson avrebbe potuto foldare e dire stop senza perdere l’onore.

E invece ha spinto in mezzo al piatto tutte le sue fiches, 700mila dollari. Il piatto è diventato così di 1,4 milioni.

A quel punto Antonius, naturalmente, si è chiesto cosa fare, considerando ogni opzione. Poi saggiamente ha chiamato.

E ha portato il piatto a 1.978.000 dollari.

Prima che le carte venissero girate, Persson ha annunciato le sue carte, Regina e 9. Ma poi ha subito scoperto di essere in guai seri quando Antonius ha mostrato le sue carte.

Persson ha bisbigliato “sono morto”.

Che nel gergo del poker significa che non avrebbe avuto modo di vincere la mano!

Il presentatore ha riassunto la situazione dicendo: “Abbiamo appena assistito a qualcosa di straordinario: a Eric Persson sono rimaste le briciole”.

E infatti aveva 67mila dollari di briciole impilate di fronte a lui. Fortunatamente per Eric, non era una partita di... strip poker!

Ma quando si gioca con certe persone, le decine di migliaia di dollari contano decisamente poco.

Tom Dwan dà di nuovo battaglia!

Tom Dwan è certamente tra i giocatori di poker più audaci e non ha paura quando si tratta di mettere soldi a rischio.

Questa peculiarità è diventata ancora più chiara quando ha giocato una partita lunga mesi contro un professionista che ha il nickname online di Isildur1.

Al termine del match, Dwan aveva perso quasi 5 milioni di dollari, all’epoca quasi tutto il suo bankroll. Ma subito dopo la sconfitta, ha detto di non avere rimpianti.

Anche con tutti i soldi persi, Dwan ha spiegato che “basandomi su quello che sapevo del mio avversario, giocare contro di lui per quelle cifre era la cosa giusta da fare”.

E quindi nessuno si è sorpreso quando non si è tirato indietro contro la balena asiatica Paul Phua. Dwan aveva asso e regina, ma Phua aveva una mano migliore con una coppia di assi, cosa che Dawn, naturalmente, non poteva sapere.

Prima del flop, Phua ha fatto tranquillamente arrivare il piatto a 421mila dollari. Dwan ha ragionato su un raise enorme. Phua ha cercato di stuzzicarlo chiedendo “che c’è di così complicato?”.

  • A quel punto Dwan ha fatto all-in, dopo aver considerato a lungo le possibili combinazioni di Paul.
  • E naturalmente Phua, ridendo come un pazzo, tra le azioni del poker, ha chiamato subito.
  • Il piatto valeva 2.353.500 dollari.

Per le probabilità poker, Dwan aveva una possibilità del 2% di vincere al river e le carte non lo hanno aiutato. Dwan si è alzato e si è allontanato dal tavolo.

Un altro giocatore ha commentato: “Pensavo che questa mano sarebbe stata molto peggiore, pensavo ci sarebbero voluti più di sette minuti prima che decidesse di fare all-in”.

Contando le fiches, Phua ha spiegato: “In 200 mani, ha foldato solo cinque volte”.

Ma nessuno a un tavolo pieno di giocatori incalliti ha voluto scommettere sul fatto che Dwan sarebbe tornato o no in gioco con una nuova iniezione di denaro fresco.

Michael Kaplan è un giornalista di New York City, USA. Ha scritto molto sul gioco d'azzardo per pubblicazioni come Wired, Playboy, Cigar Aficionado, New York Post e New York Times. È autore di quattro libri tra cui Aces and Kings: Inside Stories e Million-Dollar Strategies from Poker's Greatest Players.

È noto per giocare un po 'quando il tempismo sembra giusto.