Dal momento in cui mi sono seduta per la prima volta al tavolo da poker, c'è una domanda che mi è stata rivolta di frequente:
Com'è essere una donna nel poker?
E io sono felice di condividere con voi il mio punto di vista.
Rispondendo a questo quesito, non voglio dire una cosa ovvia, ma, naturalmente, non ho mai giocato a poker se non da donna. Non ho altre esperienze alternative per poter fare paragoni.
Ho sempre giocato a poker...essendo me stessa, il che mi porta al primo punto della questione, il mio libro sul poker per le donne.
All'inizio della mia carriera ho deciso di scrivere un libro sul poker per i giocatori amatoriali di poker, i principianti insomma. Lavoravo già come scrittrice e, ad un certo punto, ho pensato, ehi, utilizzerò le mie capacità di scrittrice per redigere un manuale su come giocare a poker che non sia noiosissimo.
Del resto, la maggior parte dei libri sul poker sono scritti da giocatori di poker, non da scrittori.
E quindi è nato il mio libro, A Girl’s Guide to Poker.
Il poker da una prospettiva femminile
E poi è accaduta all'improvviso una cosa divertente, che non mi sarei mai aspettata. Il mio libro sul poker per principianti è improvvisamente stato considerato un libro sul poker per le donne.
Anche se era per tutti i principianti, il titolo e il punto di vista hanno portato alcune persone a pensare che fosse "solo per donne".
Questa considerazione non era nelle mie intenzioni (nonostante le battute prese da La rivincita delle bionde e i riferimenti alle app di incontri). No, doveva essere solo la mia voce.
Questo è il problema delle giocatrici di poker, tutto quello che facciamo viene visto attraverso una lente, che si parli dei nostri affari o dei nostri bluff. Non è un giocatore di poker che mette sul tavolo le sue fiches, è una giocatrice donna di poker che mette sul tavolo le sue fiches.
Al tavolo da gioco non siamo semplicemente "giocatori", ma "donne".
E qualsiasi decisione viene valutata attraverso quell'etichetta.
Si tratta di un'esperienza di iper coscienza di sé, che può mettere a disagio le donne, farle sentire come sotto valutate, come se giocassero sotto una lente di ingrandimento.
Ma è anche un qualcosa che io raccomando di fare a quasi tutte le donne.
C’è qualcosa di molto potente nel navigare questo spazio unico, il guadagnarsi il proprio posto al tavolo.
Insegnare alle donne come si gioca a poker
La pubblicazione libro mi ha portato molte altre opportunità, tra cui quella di insegnare poker alle donne per l’organizzazione Poker Power.
Ho aiutato a creare un rilevante data base dell’azienda e ho insegnato a centinaia e centinaia di donne come si gioca a poker.
Facendolo, ho imparato molte cose.
- Quello che mi ha colpito di più è stata l'abissale differenza tra insegnare a ragazze del liceo e farlo a donne adulte in carriera.
- Quando è nato Poker Power, l’obiettivo principale era usare il poker per aiutare le ragazze in età scolare. L’idea era che imparare a giocare a poker le potesse aiutare nella matematica, nella capacità di risolvere problemi e soprattutto a guadagnare fiducia in se stesse.
Le studentesse in classe si divertivano tantissimo, ridevano sempre e bluffavano di continuo, cercando di battere le loro amiche. Sembravano delle giocatrici incallite, come del resto i loro compagni della stessa età, già alla ricerca dei migliori posti in cui giocare a poker a Las Vegas!
Insegnare a giocare a poker alle donne in carriera
Poi l’impresa con la quale collaboravo ha cambiato strategia, passando a insegnare a giocare a donne in carriera ad alti livelli, che lavoravano in banche importanti e in aziende famose. E a quel punto le domande durante le lezioni sono passate da “perché mai dovrei foldare?” a “perché a questo punto potrei bluffare?”.
Era sicuramente successo qualcosa a queste donne nel periodo dai 15 anni a quando hanno raggiunto i 45.
- Le mie alunne adolescenti non avevano paura di nulla.
- Le mie alunne adulte erano pietrificate dalla paura.
E visto che insegnavo loro la strategia per vincere, vedevo questo timore come un pesante svantaggio.
- Non si vince a poker giocando così.
- Non si può andare avanti vincendo ogni tanto dei piccoli piatti.
- Non si può aspettare che arrivi una coppia d’assi.
- Non si può avere successo utilizzando la passività, “giocando come una donna”
Per competere davvero bisogna adottare una frequenza di aggressività nel poker alta. Persino i programmi per computer e i libri di strategia di poker sono in grado di stabilire e raccomandare specifici limiti minimi di tentativi ai quali queste donne non si avvicinavano minimamente.
Giocare a poker essendo una donna può far sembrare di aver decifrato un qualche codice segreto, come aver mandato in frantumi un soffitto di vetro.
Vi trovate davanti a due possibilità:
- O giocate in maniera prevedibile e gentile, come la società si aspetta da voi, il che però può portarvi a sentirvi inferiori, battute e vittimizzate.
- Oppure lasciate perdere tutto quello che vi dicono e giocate con entusiasmo e convinzione
Avere successo nel poker richiede ferocia. E quelli che riescono a trovarla vivono una delle esperienze più complete e soddisfacenti al mondo.
Uno degli aspetti più adrenalinici è sorprendere le persone e superare le aspettative e le donne al tavolo da poker sono in un’ottima posizione per riuscirci.
In un gioco in cui l’obiettivo è confondere l’avversario, tutto questo dinamismo diventa davvero coinvolgente.
L'emozione più bella – Scoprire il potere nel poker
Quando ho iniziato a giocare a poker ero una giovane scrittrice che si occupava di politica a Washington e mi sentivo, spesso, sperduta e senza futuro. Mi sembrava che i problemi del mondo fossero insuperabili e destinati a non cambiare mai.
Mi vedevo come un cucciolo che abbaiava, un piccolissimo terrier che voleva solo che qualcuno lo ascoltasse.
Ma tutto questo è cambiato quando ho iniziato a giocare a poker. Sono diventato “il mostro dell’ultimo quadro”, per usare la terminologia dei videogiochi.
Se nella vita mi sentivo senza poteri e senza la possibilità di dire la mia, quando mettevo le fiches sul tavolo la gente mi ascoltava eccome.
Certo, potevano ignorare il mio abbaiare, ma quello che non potevano ignorare era la necessità di prendere decisioni che avevano conseguenze sul loro intero torneo di poker.
Dovevo solamente mettere il mio stack al centro del tavolo e improvvisamente mi sentivo come si avessi una voce, che veniva canalizzata attraverso delle fiches di plastica dai colori brillanti.
Quindi, anche se le donne possono dover affrontare alcune negatività, compresi retrogradi comportamenti di discriminazione al tavolo da poker (comprese aspettative più basse), la mia esperienza personale è stata assolutamente positiva.
Per me giocare a poker è stato imparare a usare muscoli che non sapevo neanche esistessero.
Le sensazioni di una donna al tavolo da poker
Ci sono certamente dei lati negativi quando si gioca al casinò. È un posto da uomini e le persone possono essere offensive, sia in maniera intenzionale dicendo cose pessime che involontariamente, non dandovi la giusta considerazione. Sono cose che capitano.
Ma in generale sono felice di aver scoperto il poker, perché mi ha dato una nuova forza.
Quindi, com’è giocare a poker quando si è una donna?
È un qualcosa che trasmette un sentimento di potere. È andare oltre ogni limiti, compresi quelli che noi stesse ci poniamo quotidianamente!
*Il testo dell'articolo è stato redatto da Amanda Botfeld.